Il mio per Aldo fu un amore intenso.
Il nostro fidanzamento durò tre anni e quello fu il periodo più bello della mia vita. Sentirsi la donna più felice della terra non è cosa da poco. Aldo aveva un figlio suo, ma non ne ero infastidita, perché quell’uomo basso di statura mi piaceva tantissimo e la sua musica mi intrigò da subito. Lo conobbi frequentando l’osteria “La Taverna” dove suonava la fisarmonica in un’orchestrina. In realtà questa non era la sua unica occupazione, perché faceva l’imbianchino e quando finiva di lavorare si dedicava a coltivare la terra. Per Aldo avevo lasciato il mio precedente innamorato, un ragazzo di Marina di Massa che avevo conosciuto a Poggio Diana, su una pista da ballo. Il nostro matrimonio fu molto semplice: una breve cerimonia in Comune, pochi invitati. Io con indosso un tailleur beige, lui con un completo blu.
Ci fu un pranzo alla trattoria “Chiavichetto” in via Giordano. Fu proprio Aldo ad allietare il banchetto suonando brani alla fisarmonica e di tutte quelle canzoni, una di Claudio Villa mi entrò nel cuore, come se fosse stata scritta solo per me. Mi risuonano ancora nella mente le sue parole ” Solo per te, Lucia, va la canzone mia. Come in un sogno di passione tu sei l’eterna mia vision…” e Aldo me la dedicò con tutto il suo amore. Anche il nostro “viaggio di nozze” fu speciale, così intimo e romantico. Noi due andammo sulla riva al Po, semplicemente a guardare le stelle e mai spettacolo mi sembrò più meraviglioso. Le coccole che Aldo mi faceva erano la dimostrazione del suo animo gentile.
Mio marito aveva anche un altro amore: quello per un cagnolino, Ugo, con un musino così simpatico che anch’io mi ci affezionai. Ma lui, come me, era pazzo di Aldo.