COMUNICATO STAMPA 18 APRILE 2020

 

Il Consiglio di Amministrazione di Cremona Solidale, in accordo con l’Amministrazione Comunale, considerato il dibattito pubblico che si è sviluppato in questi ultimi giorni con riferimento alle case di riposo, RSA e strutture che da anni si occupano di curare e tutelare le persone anziane nel nostro territorio, intendono contribuire concretamente evidenziando il lavoro fatto nella nostra Azienda.

 

  • Fin dal 23 febbraio, ovvero dall’inizio di questa pandemia e ancor prima che la stessa si manifestasse nella sua violenza – in accordo con l’Amministrazione Comunale, con ARSAC e con la Prefettura – si è autonomamente deciso, per tutelare al meglio le persone che vivono e lavorano a Cremona Solidale, di chiudere ai visitatori le strutture di via Brescia 207 e di sospendere l’erogazione dei servizi semi-residenziali (Centri Diurni). Tale scelta – dolorosa in quanto siamo consapevoli del disagio che sta comportando – è stata nonostante tutto lungimirante in quanto ha ridotto le occasioni di trasmissione di un virus che, come evidenziatosi successivamente, si era probabilmente già diffuso a partire da inizio anno. Ossia ben prima del “paziente 1” di Codogno.
  • Nei primissimi giorni di marzo e con l’emergere dei primi casi febbrili e sintomi influenzali, si sono adottati degli accorgimenti organizzativi, tra cui l’isolamento dei casi sospetti, l’adozione dei dispositivi di protezione individuale utili a mettere in sicurezza sia gli operatori che gli utenti, la riduzione delle occasioni di contatto tra personale (sospensione del servizio mensa; decentramento degli spogliatoi; compartimentazione organizzativa), l’adozione di protocolli ad hoc. Per darvi un’idea di questo nostro sforzo, basti pensare che ad oggi si sono spesi circa 220.000 euro per l’acquisto tra gli altri di 31.000 mascherine (chirurgiche e FFP2), 40.000 calzari, 30.000 cuffie, 45.000 sovra-camici, etc.
  • Inoltre, sempre in sintonia con l’Amministrazione Comunale, abbiamo deciso, dopo le necessarie verifiche ed approfondimenti, di non rispondere positivamente alla richiesta che Regione Lombardia ha fatto di accogliere nelle palazzine delle RSA pazienti COVID dimessi da altre strutture. Ma abbiamo piuttosto deciso di lavorare per un monitoraggio interno attento e diffuso. Discorso diverso – per caratteristiche logistiche, modalità organizzative e professionalità messe in campo, che escludono qualsiasi commistione con gli ospiti delle RSA – si deve invece fare per la struttura deputata alla Cure Intermedie, in cui, – già ora ed a seguito dei tamponi eseguiti – è stato attivato un nucleo speciale “Covid”.
  • Parallelamente alle azioni di cui sopra e anticipando quelle che sono poi state le disposizioni nazionali e regionali, si è ritenuto necessario procedere all’esecuzione dei tamponi diagnostici garantendo la precedenza agli ospiti, in quanto unico modo per avere un quadro certo della situazione all’interno dei reparti a supporto del processo di isolamento dei casi positivi. Tale operazione di screening (i cui tempi di esecuzione sono comunque dilatati a causa della limitata capacità produttiva dei laboratori preposti alla loro analisi) è in fase di completamento ed è stata estesa – sempre in un’ottica di prevenzione – anche agli operatori socio-sanitari ed ai dipendenti prossimi al rientro al lavoro.
  • Al fine di limitare i disagi determinati dalla lontananza dei propri cari, ci si è attivati organizzando (anche grazie alle numerose donazioni di privati cittadini e del Terzo Settore) video-chiamate tra i nostri ospiti ed i loro parenti. E – in collaborazione con la Diocesi ed i Servizi Sociali del Comune di Cremona – si sono attivati due “sportelli telefonici” per dare rispettivamente un supporto spirituale o psicologico a chi ne faccia richiesta in questo momento particolarmente difficile. Unitamente a questo, abbiamo attivato anche un supporto psicologico (individuale e di gruppo) per i nostri operatori, per aiutarli ad affrontare questo momento decisamente stressante della loro vita lavorativa.

 

Queste sono in sintesi i principali interventi messi in atto, grazie all’impegno dei nostri dirigenti ed operatori che – dalla fine di febbraio – stanno lavorando senza sosta e non risparmiandosi, in situazioni fisicamente ed emotivamente pesanti. Nonostante tutti i nostri sforzi il numero dei decessi registrati in questi primi tre mesi dell’anno presso Cremona Solidale è stato evidentemente anomalo rispetto a quanto avvenuto negli anni precedenti con un incremento percentuale del 165% se comparato al 2019 (fonte: Ufficio Anagrafe Comune di Cremona). Numeri importanti – dietro a cui vi sono affetti e dolori che le cifre rischiano di banalizzare – ma che è comunque necessario leggere oggettivamente e contestualizzandoli nel territorio cremonese, che vede la più elevata incidenza di contagi rispetto alla popolazione residente (1,45%) e che per il mese di marzo ha visto un incremento dei decessi pari a circa il 350% (fonte: Istat).

 

Nonostante il momento di difficoltà non sia stato ancora superato, come il Paese si sta preparando alla c.d. “fase 2” anche noi ci stiamo adoperando per ripensare e riattivare a pieno regime i nostri servizi e le nostre attività cliniche, perché non possiamo ignorare che lì fuori, sul territorio, nelle case dei cremonesi la domanda che c’era prima del COVID-19 c’è ancora (anziani dimessi dagli ospedali bisognosi di riabilitazione; anziani al proprio domicilio senza un adeguato supporto assistenziale; anziani che necessitano di semplici, ma comunque importanti momenti di socializzazione; etc.). Ed anzi, proprio a seguito di questa vicenda, questa domanda è diventata ancora più pressante e bisognosa di risposte qualificate. Risposte che Cremona Solidale – data la sua storia e le sue professionalità – è pronta a dare, fedele al ruolo che da sempre svolge nel sistema socio-sanitario cremonese.

 

Il Consiglio di Amministrazione dell’ASC Cremona Solidale

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