Nella mattinata di venerdì 15 maggio il vescovo Antonio ha visitato la struttura di Cremona Solidale: dopo un momento di preghiera è passato nei cortili delle RSA per salutare e benedire ospiti e personali affacciati alle finestre.

Nella vecchia chiesa della struttura, accompagnato dal segretario don Flavio Meani, dal vicario zonale don Pietro Samarini e da don Goffredo Crema, cappellano e ospite di Cremona Solidale guarito dal covid-19, monsignor Napolioni ha presieduto un breve momento di preghiera alla presenza di un piccolo gruppo di ospiti e di operatori, distanziati nei banchi e protetti da mascherine e guanti, durante la quale ha proposto una riflessione ispirata dalla lettura del Vangelo di Simeone e Anna.
«Lo abbiamo scelto – ha spiegato – perché i protagonisti sono due anziani».
Nel suo breve pensiero il vescovo ha toccato tre punti in particolare che riguardano da vicino l’età e la vita degli anziani: il tempio che non è soltanto la chiesa-edificio, ma ogni luogo in cui abbiamo abitato con il corpo e con il cuore; il riconoscimento di Gesù che gli anziani insegnano con la loro capacità di sognare che permette «di rispondere al desiderio più profondo, vedere l’invisibile e riconoscere la presenza di Dio nella nostra vita»; la pace, che si trova «nelle piccole quotidiane, nella presenza del Signore e nel donarla». «Si può soffrire, si può invecchiare e si può anche morire nella pace – ha concluso il vescovo – e l’augurio è quello di vivere giorni sereni. Giorni in cui c’è da lottare, in cui è richiesto il sacrificio di non vedere i nostri cari, ma senza perdere la pace».
Un augurio accolto anche dal presidente di Cremona Solidale Emilio Arcaini, che ha ringraziato il vescovo e i sacerdoti per questo incontro, ma anche tutto il personale della struttura per l’impegno, la dedizione e l’umanità del lavoro che svolgono.
È stato poi lo stesso presidente, insieme ad alcuni operatori, ad accompagnare il vescovo nei cortili interni della struttura da dove monsignor Napolioni ha salutato e benedetto ospiti e personale che lo hanno accolto affacciati alle finestre e ai balconi. Invitandoli a continuare ad avere coraggio e fiducia, il vescovo non ha mancato di soffermarsi, finestra dopo finestra, per condividere una preghiera e un sorriso.

Da tutti noi di Cremona Solidale: grazie Antonio, Pietro, Flavio, Goffredo.


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