Cremona Solidale, dopo l’emergenza
il via al nuovo corso del dg Bruschi

Da poche settimane alla guida  di Cremona Solidale, Alessandra Bruschi sta completando gli incontri istituzionali nella nuova veste di direttore generale, in vista di un rinnovamento dell’azienda speciale comunale, dopo i due difficili anni della pandemia. Oggi la rsa è covid free e tutti i posti letto sono occupati. Non così i centri diurni anziani, dove le regole del distanziamento non hanno consentito  una piena ripresa.

Ha iniziato nel privato (il suo primo lavoro è stato nella logistica con Tnt), per approdare nella sanità accreditata (all’Humanitas come responsabile della gestione operativa dell’area ricoveri), quindi nella sanità pubblica al Carlo Poma di Mantova (gestione amministrativa dei servizi sanitari), poi come direttore amministrativo all’Asst di Cremona, quindi ancora dirigente al Poma, infine alla direzione generale welfare in Regione.  L’ultimo incarico è stato la direzione dell’Istituto per la sicurezza sociale della Repubblica di san Marino, in pratica un piccolo ministero.

Cremona Solidale rappresenta una sfida: oltre a risolvere i problemi finanziari dopo un anno di mancati ricavi e maggiori costi a causa del Covid, è in atto un completo turn over delle figure apicali: nuovo direttore sanitario  (Simona Gentile), e tanti pensionamenti di figure storiche, quali la responsabile della rsa Federica Sacchi,  la capo reparto della palazzina Azzolini Elisabetta Bardelli e presto anche il pensionamento della coordinatrice sociale  Roberta Barilli.

Approccio ai problemi attraverso una visione condivisa da parte dei vari specialisti che operano nella struttura, medici, assistenti sociali, psicologi, educatori: questo l’input che il nuovo direttore ha dato nel primo incontro plenario con tutti i responsabili dei settori.

Multidisciplinarietà, quindi e non a caso ha in programma di trasferire il suo ufficio, collocato nella palazzina storica esterna, a fianco di quello della direzione sanitaria.

Cremona Solidale dovrà fare affidamento sempre meno sui contributi esterni e reggersi sulle proprie gambe. Per  questo, superato un 2021 che presenta ancora un bilancio in difficoltà, si metteranno in campo nuove strategie che guardano anche al privato, con il rafforzamento ad esempio dei posti letto in solvenza, anche eventualmente in partnership con privati, e con l’apertura di un dialogo con l’Ats per implementare l’attività degli ambulatori.

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